COORDINAMENTO DELLE ALTRE REALTA' ASSISTENZIALI

Si tratta del compito principale del CUM: coordinare tutte le realtà socio-assistenziali del territorio, tutti i loro addetti, aggiornare i dati sanitari e la tracciabilità dei pazienti costantemente grazie anche alla "Cartella Socio-Sanitaria" consultabile anche online da tutti gli Enti preposti.  Gli operatori del settore sono numerosi considerate le varie realtà operanti, tutte con personale attivo sul territorio senza però usufruire di un necessario coordinamento che soltanto il CUM può garantire.

RIEPILOGO DELLE REALTA' SOCIO-ASSISTENZIALI:

ASL, CIM: CENTRI DI IGIENE MENTALE

L'attività svolta da ASL e CIM in particolare, a favore dei soggetti fragili, è del tutto autonoma, non coordinata, troppo spesso limitata alla situazione in corso, senza alcuna possibilità di programmazione di un percorso idoneo ai casi specifici. Il CIM riesce a seguire i pazienti psichiatrici ma non i soggetti disagiati socialmente. Pertanto l'intervento del CUM risulta del tutto necessario in molti casi che vengono inizialmente, ed erroneamente, assegnati al CIM.

118, guardia medica, ospedali

Attualmente per i soggetti fragili spesso si richiede l'intervento del 118 non sussistendo altre opzioni, e tali pazienti vengono di conseguenza temporaneamente assegnati a Guardia Medica o addirittura all'Ospedale. Ovviamente tali strutture non fanno altro che osservare il paziente per breve tempo per poi abbandonarlo nuovamente al suo destino. Tale situazione si ripete spesso per gli stessi pazienti, senza raggiungere mai alcun successo definitivamente riabilitativo.

MEDICI DI BASE, AMBULATORI

Anche i Medici di base e gli ambulatori vari sono del tutto impotenti innanzi a soggetti fragili, non avendo la capacità organizzativa necessaria al caso. Pertanto troppo spesso tali pazienti ottengono terapie farmacologiche non idonee o addirittura dannose, aggravandosi ulteriormente sia la loro condizione disagiata sia la sfiducia nel sistema socio-assistenziale italiano. L'impegno del CUM invece garantisce ai pazienti il massimo risultato possibile sia in termini diagnostici sia terapeutici e, soprattutto, sociali.

servizi sociali dei comuni

I Servizi Sociali dei Comuni dovrebbero rappresentare la scelta primaria in caso di soccorso a soggetti fragili, ma purtroppo la realtà operativa è di gran lunga distante dalla soluzione riabilitativa completa offerta dal CUM. In alcuni casi, per pazienti il cui disagio socio-sanitario è lieve, i Servizi Sociali riescono a porre un rimedio temporaneo ma col tempo, quando le condizioni generali dei soggetti fragili tendono a peggiorare progressivamente come avviene nella maggioranza dei casi, non si ottengono risultati soddisfacenti. La realtà suggerisce che l'intervento dei Servizi Sociali possa essere utile nelle fasi iniziali di assistenza ai più deboli, ma successivamente occorre un approccio molto più organizzato come quello proposto dal CUM.

centri di accoglienza e case famiglia

L'attività posta in essere da queste strutture è davvero lodevole, sia perché esercitata con soggetti spesso molto complicati, sia perché gli spazi operativi sono generalmente molto ridotti e quindi si soffre la evidente limitazione. Resta altissimo, in ogni caso, il valore espresso dagli addetti delle case di accoglienza, capaci di donare ai pazienti le sembianze operative di un vero nucleo familiare. Il CUM sceglie di volta in volta le più idonee ai casi specifici. Altri centri, generalmente ecclesiastici, invece, offrono accoglienza solo negli orari notturni suscitando davvero stupore perché abbandonano i pazienti di giorno.

sert, centri di recupero da tossicodipendenze

Anche l'impegno dei Sert è lodevole occupandosi di pazienti molto complessi, persino pericolosi, e lo è ancor di più quello delle comunità di recupero che riescono, in una percentuale significativa di casi, a liberare tali soggetti fragili dalla schiavitù della droga. I problemi nascono dopo, quando i pazienti si ritrovano catapultati nel mondo reale senza poter contare su altra assistenza socio-sanitaria specifica. Il CUM si occupa anche di questi pazienti, offrendo loro opportunità concrete di reintegro sociale e lavorativo grazia anche a corsi di formazione idonei.

centri per alcolisti

Analoghe considerazioni valgono per gli ex alcolisti che, dopo essere guariti, riscontrano difficoltà di reinserimento sociale e lavorativo. La loro situazione è comunque meno grave di quella degli ex tossicodipendenti, infatti spesso risolvono la dipendenza senza ricoveri in strutture di accoglienza ma affidandosi a gruppi organizzati ed anonimi. L'obiettivo del CUM è facilitare il reinserimento sociale mantenendo la dovuta discrezione ed avviando percorsi di riabilitazione anche professionale.

patronati e centri per l'impiego

I rapporti che il CUM deve stabilire con i Patronati e con i Centri per l'impiego è di straordinaria importanza reciproca in quanto risulta molto più agevole, collaborando socialmente, la completa riabilitazione dei soggetti fragili quando in età lavorativa. IL CUM oltretutto provvede alla formazione anche personalizzata dei soggetti fragili, con l'obiettivo di valorizzare le capacità oggettive di ciascun singolo paziente, facilitando notevolmente l'attività dei Patronati e dei Centri per l'impiego nell'individuare le opportunità più idonee.

un vasto mondo frastagliato, finalmente unito grazie al cum

L'attività socio-assistenziale e sanitaria in Italia è molto frastagliata e spesso distaccata dai bisogni reali dei più fragili. Grazia al CUM questo mondo, comunque vasto e molto attivo, trova finalmente una unità auspicata e mai ottenuta. Trova la coesione, la fratellanza, l'efficacia, la perseveranza, tutte virtù necessarie per chi intende operare per il Prossimo. 

Un unico grande cuore batterà d'ora in avanti. 

Crediamo che ci sarà anche il tuo col nostro.